Il mio approccioPsicoterapeuta a Verona

La Psicoterapia della Gestalt viene annoverata tra le psicoterapie umanistiche. È un metodo psicoterapico post-analitico che nasce a New York negli anni ’50 grazie alle intuizioni di Friederich Perls e di sua moglie Laura Polsner, nonché di un gruppo di intellettuali statunitensi. L’attenzione del terapeuta della Gestalt è focalizzata sulla relazione che avviene tra sé e il paziente, sui vissuti corporei-relazionali che circolano nel qui-ed-ora e su ciò che ad un certo punto interrompe il fluire della relazione, creando un blocco relazionale. Oggetto dell’osservazione e dell’intervento terapeutico è ciò che avviene al “confine di contatto”, in quello spazio dinamico-relazionale in cui Organismo e Ambiente di volta in volta si incontrano e in cui avviene ogni esperienza.

05 Approccio | Psicologa e Psicoterapeuta a Verona

“L’unico modo per crescere e rafforzare la propria posizione consiste nell’affrontare la sensazione spiacevole, lavorarci sopra fino in fondo, restare veramente a contatto con quel che è spiacevole”

F. Perls

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06 Approccio | Psicologa e Psicoterapeuta a Verona

“Il contatto - sostengono i Polster - è la linfa vitale della crescita, il mezzo per cambiare se stessi e la propria esperienza nel mondo”. Attraverso le esperienze di contatto, l’individuo fa propria la novità assimilabile e rifiuta la novità non assimilabile e questo produce un cambiamento. Gli Autori continuano: “Dal taglio del cordone ombelicale ciascuno di noi è diventato un essere separato, che ricerca l’unione con ciò che è altro da sé”. L’uomo vive tutta la vita tra il bisogno di unione e il bisogno di separazione. La funzione che sintetizza i due bisogni è il contatto, attraverso il quale si può incontrare l’Ambiente in maniera nutriente. Nell’incontro terapeutico, il terapeuta sarà attento agli schemi cognitivi, emotivi, corporei e relazionali del paziente, nonché ai modi e ai tempi in cui questi vissuti si bloccano e si interrompono. Se il terapeuta saprà riconoscere l’intenzionalità di contatto del paziente, allora potrà aiutarlo a ritrovare l’energia e la direzione per un contatto pieno. Scopo della cura è che il paziente ripristini la spontaneità nel contattare l’ambiente.