Terapia di coppiaPsicoterapia a Verona
Nella società liquida è difficile operare una contestualizzazione sociale della coppia, assistiamo ad un disorientamento nelle relazioni: quando si può dire di essere coppia? E, se si riesce a definirsi, come si fa a restare coppia? La crescente insicurezza dell’uomo moderno, la fragilità del Sé non rendono facile la focalizzazione sull’altro. Le difficoltà delle coppie oggi non riguardano più, come alcuni di decenni fa, il diritto di realizzarsi al di là del legame, l’autonomia all’interno della coppia, quanto il riconoscimento dell’emozione dell’altro, il sentirsi riconosciuto dallo sguardo dell’altro. L’esperienza della coppia è l’esperienza di “essere con”, di essere se stessi con qualcun altro e di rispondere all’altro, l’esperienza della reciprocità, fatta di percezioni reciproche e di reazioni alla percezione dell’altro: tra i due partner si instaura una danza, una sintonizzazione emotiva, una sincronia che crea alleanza.
Margherita Spagnuolo Lobb ha delineato alcune caratteristiche delle coppie che funzionano:
- Percepire l’altro come diverso da sé e vederlo nella sua realtà, piuttosto che assimilarlo a sé.
- Distinguere le proprie ferite dall’intenzione dell’altro.
- Avere la capacità di mettere da parte il problema, la propria ferita e dare piacere all’altro, facendo un salto nel vuoto.
Quando una coppia arriva in terapia, queste dimensioni o alcune di queste dimensioni sono disfunzionali, perciò compito del terapeuta della Gestalt è sostenere queste dimensioni perché la coppia possa ricominciare a danzare. Dovrà aiutare ciascun partner a sentirsi a casa nella terra straniera che il rapporto di coppia diventa quando non ci si sente visti nel desiderio e nei tentativi di raggiungersi. Non è possibile sapere dove porterà il percorso, se ad una ritrovata unione o a un maggior desiderio di separazione, ma in ogni caso condurrà ad una nuova tappa evolutiva.
